Il referendum 4 dicembre è dietro l’angolo. Tra pochi giorni i cittadini italiani sono chiamati ad esprimere la propria opinione su una questione importante e delicata, ovvero la riforma costituzionale. È importante che tutti i cittadini arrivino preparati a questo momento.
Quello in programma per l’inizio di dicembre è un referendum confermativo, che prevede l’approvazione o non approvazione delle modifiche a 36 articoli su 139 della Costituzione Italiana. Non è previsto il raggiungimento di un quorum, i voti saranno vincolanti qualunque sia il numero di cittadini che si presenterà alle urne il prossimo 4 dicembre. A differenza del referendum abrogativo, il prossimo ha caratteristiche uniche e prevede l’approvazione in toto delle modifiche proposte, non per singole parti. Si dovrà scegliere se accettare tutte e 36 le modifiche o se rifiutarle tutte.
Il referendum 4 dicembre cosa si vota? La riforma della Costituzione presentata dal Governo Renzi e approvata dal Parlamento all’inizio di quest’anno riporta diverse modifiche sia all’organizzazione politica del Paese che alla gestione dei poteri e alla partecipazione dei cittadini.
Il referendum costituzionale cosa prevede? In breve la nuova riforma propone uno snellimento delle procedure legislative, limitando le navette finora presenti tra Camera e Senato per l’approvazione di una legge. Con la riforma nuova sarà la Camera ad occuparsi di legiferare, mentre il Senato potrà offrire la propria opinione, ma non con potere vincolante.
La composizione del Senato subirà un’importante diminuzione numerica: da 315 a 100 membri. I senatori saranno Consiglieri Regionali e Sindaci, percepiranno unicamente il loro stipendio derivante dalla carica in corso e acquisiranno l’immunità parlamentare. In questo punto la riforma punta a ridurre i costi della politica italiana.
Sempre dal punto di vista del risparmio dei costi la nuova riforma prevede la soppressione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), organo istituito per fornire supporto, consulenza e promozione in materia di legge economica e professionale.
Con la nuova riforma si propone anche la cancellazione delle Province dalla Costituzione. Si tratta di un primo passo per poter abolire le Province in via definitiva e conseguire poi ulteriori risparmi di gestione.
La riforma va a toccare anche l’art 75 Costituzione. Il presente articolo definisce le modalità per la richiesta di un referendum, il quorum da raggiungere e le possibilità di iniziative popolari. Le nuove disposizioni in materia prevedono un quorum inferiore, ma per proporre iniziative legislative dai cittadini saranno necessarie più firme (150.000 invece di 50.000).
Dunque cosa votare al referendum 4 dicembre Sì o No? I sostenitori della prima opzione, volti al cambiamento, mettono in risalto l’importanza di contenere i costi della politica e alla necessità di snellire i tempi per le approvazioni di nuove leggi. Chi è contrario crede che il nuovo sistema del bicameralismo e l’accentramento statale di molte competenze, con una Camera molto potente, possa essere destabilizzante per gli equilibri del Paese. Anche per quanto riguarda i costi, i sostenitori del No al referendum, credono che si possa fare meglio e di più, dimezzando i componenti del Parlamento, non solo riducendoli di un quinto come previsto dall’attuale riforma.