Coaching: cosa sapere sul metodo che migliora capacità e competenze

Il coaching aiuta le persone a sviluppare il proprio potenziale nascosto per raggiungere un obiettivo specifico. È un metodo che si può applicare one to one o in gruppo e migliora le capacità e le competenze del coachee, ossia del cliente che si affida al coach. L’etimologia del termine fa riferimento al concetto di allenamento, perché il coach appunto “allena” il proprio cliente a riconoscere i propri limiti, a superarli e ad agire seguendo il piano prefissato. Il coaching non è ancora una professione organizzata in ordini o collegi, ma il governo italiano con la legge n.4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” garantisce la libera concorrenza tra professionisti e tutela il consumatore nella scelta di un’organizzazione che eroghi questo servizio a norma di legge. A seguito della legge sulle professioni non organizzate infatti, è stata pubblicata la norma Uni 1601-2015 “Coaching-Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”, che indica i requisiti per l’erogazione del servizio. Le aziende di coaching, grazie a questa normativa, possono così certificarsi ed acquisire maggiore autorevolezza nel settore. 

Cos’è il coaching
Il coaching è un metodo che consente alle persone di sviluppare le proprie capacità e conoscenze con la finalità di migliorare le performance lavorative, sportive e ottenere più successo anche a livello personale. Per raggiungere l’obiettivo finale è fondamentale pianificare con cura tutti i passaggi e il coach serve proprio a organizzare ogni fase dell’allenamento. Il coaching nasce alla metà degli anni ’70 con Timothy Gallwey, allenatore di tennis, che pubblica il libro “Il gioco interiore del tennis. Come usare la mente per raggiungere l’eccellenza”. La sua teoria si basa sulla convinzione che sul campo o in ogni contesto in cui è in competizione, il primo avversario è la mente, che con le sue interferenze limita le prestazioni. L’allenamento mirato serve proprio a questo: eliminare il più possibile i condizionamenti esterni per trovare la forza di superare gli ostacoli e vivere meglio. 

Cosa fa il coach

Diventare coach significa accompagnare una persona alla scoperta di nuovi lati di sé stesso, allontanando paure, insicurezze ed incertezze, con lo scopo di ottenere risultati soddisfacenti sul lavoro e nella vita privata. Il coach però non dà la soluzione, è un facilitatore che aiuta il cliente a trovare il percorso più adatto a lui. Una delle metodologie di coaching più utilizzate è il Modello Grow, acronimo di Goal, Reality, Options e Will. Ciò indica che tra coach e coachee bisogna strutturare un rapporto di fiducia e dialogo per fissare gli obiettivi, analizzare la realtà, individuare le possibilità e le strategie e fissare tempi e azioni. Per funzionare, il coaching necessita di una forte motivazione, autodisciplina e consapevolezza.

Come diventare coach
Per diventare coach non c’è un percorso definito, tutto è basato su competenze specifiche in ambito psicologico, nella gestione dei rapporti umani e nella capacità di immedesimarsi nell’altro. Si consiglia comunque una formazione di tipo universitario, alla quale associare un corso specialistico. Valutare ad esempio le caratteristiche di un master online in coaching è utile per focalizzare la propria preparazione. Le università, anche quelle telematiche, come Unicusano, offrono diverse opportunità in questi ambiti, rispondendo ad un’esigenza sempre più crescente nel nostro paese. Sono molte infatti le aziende che richiedono percorsi strutturati di coaching, soprattutto per migliorare le relazioni interne, lavorare sul concetto di leadership e creare ambienti di lavoro sereni.

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