Perché Singapore è la meta di viaggio perfetta per un foodie

Singapore negli ultimi anni è diventata una meta turistica piuttosto gettonata grazie soprattutto alla crescente domanda di viaggi nel sud est-asiatico e a paesi come la Malesia e il Vietnam che a livello di presenze turistiche stanno recuperando il terreno perso nei confronti della Thailandia. L’aeroporto di Singapore è infatti un importante hub internazionale per i voli che arrivano in Asia da Europa e Stati Uniti: gran parte dei viaggiatori ne approfittano p
er allungare di qualche giorno il proprio scalo e visitare la città (o sarebbe meglio dire, “il paese”?). Proprio per questo motivo la visita è spesso mordi e fuggi e va poco oltre la zona di Marina Bay, l’iconico Marina Sands e gli spettacolari Gardens by the Bay; in molti si avventurano anche a Chinatown per fare una passeggiata nei suoi mercati e ammirare da vicino la magnificenza del Tempio del Dente. Quello appena decritto è un itinerario classico per chi si ferma a Singapore un paio di giorni, per poi ripartire per qualche splendida isola thailandese.

Inutile sottolineare quanto un programma del genere sia quantomeno riduttivo e non consenta di farsi un’idea chiara di una città tanto complessa e unica. Ma oggi non siamo qui per raccontarvi quanti altri quartieri interessanti potreste vedere se solo vi fermaste a Singapore qualche giorno in più, ma a sottolineare come il paese sia un unicum quando si parla di cucina e quanto questa sua caratteristica sia snobbata da gran parte degli stranieri che la visitano.

Se siete appassionati, amanti, studiosi e semplicemente vi piace il cibo orientale apprezzerete l’offerta di Singapore, non solo per la qualità espressa quanto per la varietà e la possibilità di provare piatti che difficilmente incontrerete in altri paesi del mondo.

Facciamo un passo indietro: qual è la cucina di Singapore?

Cinese? Malese? Indiana? Internazionale? Ognuna di queste risposte andrebbe bene e tutte sarebbero comunque estremamente riduttive. La popolazione del paese è infatti storicamente tra le più multieche al mondo ed è composta al XX% da cinesi, XX% da indiani, XX% da malesi. Tutto il resto sono expat, etc, etc.

Il fatto che da tantissimi anni vi sia un’immigrazione così importante ha reso Singapore un crocevia delle principali cucina dell’Asia, che nel paese si sono sviluppate, incrociate ed evolute come in nessun altro posto.
Cosa significa mangiare cinese in città? Assolutamente nulla: cercate un piatto del Sichuan, Hokkien o preferite la cucina cantonese? E ancora: siete alla ricerca di un thali (una sorta di piatto unico di verdure e carne che si consuma con riso e chapati) del nord dell’India o in stile Tamil? Probabilmente vorrete fare colazione con una tea Tarik e una egg paratha, un modo di iniziare la giornata che mixa abitudini indiane e malesi.
A Singapore non solo potrete provare gran parte delle cucine regionali asiatiche, ma anche capire cosa succede quando immigrati cinesi arrivano e si sposano in Malesia per poi spostarsi nuovamente in tutta l’Asia dando vita a qualcosa di unico e speciale come la cucina Perankan.

Qualsiasi foodie diventerà pazzo davanti all’infinita offerta di piatti e varianti che il paese propone; ma considerata la sua fama di posto più caro del mondo come si può dare libero sfogo alle papille gustative? Ora vi sveliamo un piccolo segreto: Singapore, specialmente in fatto di cibo, è una città davvero economica. Mangiare in uno dei suoi tantissimi hawker centre costa anche tre euro.
Un sogno vero?
Ah, se non sapete cosa siano gli hawker centre e volete iniziare ad approfondire quello che sarà il vostro prossimo viaggio gastronomico, vi rimandiamo a questo esauriente articolo su dove mangiare a Singapore.

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