Una visita turistica nelle principali città della Spagna deve includere necessariamente una tappa negli stadi più prestigiosi di questi centri. In particolare il riferimento va a due potenze del calcio mondiale che tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito nominare, anche se non appassionati di calcio. Si tratta di Real Madrid e Barcellona, proprietarie rispettivamente del Santiago Bernabeu e del Camp Nou.
Il primo si trova nella capitale spagnola, Madrid, ed è in grado di ospitare 81.000 persone. Recentemente è stato oggetto di lavori di ristrutturazione che lo porteranno a diventare lo stadio più tecnologico al mondo. La casa dei Blancos, formazione sempre presente nelle quote vincente Liga, avrà una copertura mobile in grado di garantire una completa chiusura dello stadio in 15 minuti, migliorando l’acustica interna e proteggendo giocatori e spettatori dalle condizioni metereologiche avverse. Un’altra innovazione riguarda il campo retrattile, pensato appositamente per ospitare eventi come concerti o congressi senza però rovinare il manto erboso. La possibilità di utilizzare lo stadio anche per altri eventi, sportivi ma non solo, garantisce nuovi introiti alla società madridista, utili per rientrare nel quasi mezzo miliardo speso per la realizzazione. ancora oggi come pure tra le favorite nei tornei internazionali. Un altro grande stadio a Madrid, il terzo per capienza in tutta la Spagna, il Civitas Metropolitano, dal 2017-2018 casa dell’Atletico Madrid. Nel settembre scorso si sono conclusi i lavori di ampliamento interni allo stadio, portando ad una capacità di oltre 70mila persone.
Dirigendosi verso Barcellona, altra grande meta turistica in un soggiorno spagnolo, si ritrova il Camp Nou, casa dell’omonima squadra cittadina. I posti a sedere sono in tutto 99354: questo lo rende non solo lo stadio più capiente di Spagna ma anche di tutta Europa. Dietro alla casa blaugrana si trovano lo stadio Wembley di Londra e San Siro a Milano (rispettivamente 90mila e 81277 posti a sedere).
La costruzione del Camp Nou risale al 28 marzo 1954, anno in cui venne posata la prima pietra. I lavori proseguirono per i successivi tre anni, con l’inaugurazione effettuata nel settembre 1957. L’aspetto non era chiaramente quello odierno e l’impianto ha subito numerosi processi di ristrutturazione e ampiamento prima di assumere l’aspetto di oggi. Nel marzo scorso è stato annunciato un contratto di sponsorizzazione tra il Barcellona e il servizio di streaming musicale Spotify. A fronte di un contratto da oltre 300 milioni di euro, l’azienda svedese ha ribattezzato l’impianto come Spotify Camp Nou, legando il proprio nome ad una delle squadre più vincenti della storia del calcio.
Merita però una speciale menzione anche lo stadio della città di Valencia, altra meta turistica della penisola iberica. Lo stadio di Mestalla, la cui denominazione deriva dal quartiere in cui è ubicato, è noto per essere il più antico stadio spagnolo: la sua costruzione, infatti, risale al 1923. Anche in questo caso si è passati attraverso più ristrutturazioni (tre in totale, l’ultima nel 1973) fino ad arrivare all’attuale capienza di 49930 persone. Pur non essendo blasonata come le altre compagini spagnole elencate, il Valencia vanta un palmares di tutto rispetto con 6 campionati spagnoli e 8 coppe di Spagna solo sul palcoscenico nazionale. A livello internazionale, tra gli altri, figurano anche una Coppa UEFA e una Supercoppa UEFA.